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Articolo pubblicato sulla rivista "Clinical Cancer Research" Aprile 2007

La Rapamicina ha evidenziato la capacità di prevenire nei topi il tumore polmonare causato dal fumo di tabacco

Le lesioni preneoplastiche del polmone indotte dal fumo di tabacco nell'uomo e nel topo sono caratterizzate da un aumento dell'attivazione del recettore mammifero Akt responsabile della produzione di una proteina (m/TOR) che gioca un importante ruolo nello sviluppo del tumore polmonare.

La rapamicina è un farmaco immunosoppressore che in genere viene utilizzato per prevenire la reazione di rigetto da parte dell'organismo in caso di trapianto d'organo o di midollo. Uno studio pubblicato il 1° Aprile sulla rivista Clinical Cancer Research ha fornito importanti ed innovativi dati sulla capacità della rapamicina di prevenire nei topi lo sviluppo di tumori polmonari correlati al fumo di tabacco. Il gruppo coordinato dal Dr. Phillip A. Dennis del Medical Oncology Branch and Cell, Center for Cancer Reaerach del National Cancer Insitute di Bethesda (USA), ha studiato l'attività della rapamicina nei topi che precedentemente erano stati esposti all'azione cancerogena del 4-metilnitrosoamino-1-3-piridil-1-butanone (NKK) presente nel fumo di tabacco. I ricercatori, dopo aver iniettato il NKK nei topi, a distanza di 1 o 26 settimane hanno somministrato la rapamicina. I prodotti dall'interazione della rapamicina con la proteina m/TOR furono evidenziati nel tessuto polmonare mediante sistema immunoistochimico ed immunoassorbente. I topi che ricevettero la rapamicina con un regime giornaliero di 5 o 7 giorni dopo 1 settimana dalla somministrazione del NKK, rispetto ad altri regimi di somministrazione della rapamicina, manifestarono una riduzione del 90% del numero di tumori polmonari ed una riduzione del 74% delle loro dimensioni. I topi, invece, trattati con rapamicina dopo 26 settimane dalla somministrazione del NKK, continuarono a sviluppare tumori con la stessa percentuale dei topi non trattati, anche se i loro tumori erano più piccoli e progredivano molto più lentamente.

Questi risultati, come afferma il Dr. Phillip A. Dennis, evidenziano un stretta correlazione tra esposizione ad un importante carcinogeno presente nel fumo di tabacco, e l'interazione tra la proteina m/TOR e l'azione inibitrice della rapamicina. In accordo con la Food and Drug Administration, pertanto, è stato ideato un trial clinico sperimentale che dovrà precisare se la dose antitumorale di rapamicina risultata efficace nei topi è anche efficace nel soggetto fumatore ad alto rischio di sviluppare un tumore polmonare, valutando gli effetti immunosoppressivi propri del farmaco e la sua eventuale tossicità.

Dr. Domenico Ferrigno

 
 
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