NIVOLUMAB (ultimo aggiornamento: 11/3/15)
NIVOLUMAB (Opdivo ®) | |
Nome commerciale | Il farmaco, precedentemente noto come BMS-936558 and MDX1106, è già in commercio negli USA col nome di OPDIVO ®. |
Compagnia farmaceutica produttrice | Sviluppato dalla Bristol-Myers Squibb. |
Indicazione approvata dal SSN | Nessuna al momento (11/3/15)… |
Caratteristiche chimico-farmacologiche | E’ una macromolecola (anticorpo monoclonale IgG4, completamente umano). La sua formula chimica è: C6362H9862N1712O1995S42 |
Meccanismo d’azione | Agisce come immunomodulatore, bloccando la proteina PD-1 (Programmed cell death 1), un recettore co-inibitorio espresso dai linfociti T attivati, necessario per eludere la sorveglianza immunitaria. Il blocco di tale proteina potrebbe superare la resistenza immunitaria e mediare la regressione del tumore.
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Modalità di somministrazione | Uso Endovenoso. In uno studio di fase I (A Phase 1b Study of MDX-1106 in Subjects With Advanced or Recurrent Malignancies (MDX1106-03), il Nivolumab è stato somministrato a dosi comprese fra 0.1 to 10.0 mg per kg di peso corporeo, ogni 3 settimane. La dose utilizzata negli studi successivi è stata solitamente 3 mg/Kg. |
Attività antitumorale riconosciuta | Studi di fase III, alcuni ancora in corso, hanno dimostrato una significativa attività anti-tumorale nel cancro del polmone non a piccole cellule (NSCLC) di tipo squamoso, nel melanoma e nel cancro del rene. |
Attività antitumorale (cancro del polmone) |
Nello studio studi di fase I già citato, il Nivolumab ha prodotto risposte obiettive nel 25-30% dei pazienti con NSCLC. |
Indicazioni cliniche (cancro del polmone) |
I dati disponibili sono già ritenuti sufficienti, allo stato, per indicare l’uso del NIVOLUMAB per il trattamento dei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) a cellule squamose, metastatico, in progressione durante o dopo chemioterapia a base di platino (e con questa indicazione è stato approvato dalla FDA americana. |
Effetti tossici e collaterli | Gli effetti collaterali sono stati dichiarati “accettabili” dai ricercatori e, comunque non superiori a quelli di altri farmaci della stessa categoria. Il più comune effetto collaterale riportato è stato l’astenia (senso di affaticanento). Sono state anche riportati dei casi di polmonite iatrogena. |
Nostri articoli | https://www.alcase.it/2013/11/nivolumab/ |
Letture consigliate | http://www.meteoweb.eu/2015/03/carcinoma-polmonare-fda-approva-nivolumab/410677/ |