Dalla letteratura medico-scientifica: report brevi (gennaio 2013).
Brevi report dalla nostra pagina di FaceBook dei lavori scientifici pubblicati su PubMed nell’ultimo mese:
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Si sente parlare, ogni tanto, del fatto che la terapia anticoagulante possa allungare la sopravvivenza dei pazienti con cancro del polmone: alcuni studi lo dimostrerebbero, mentre altri pongono dei dubbi. Questa metanalisi, che per definizione ne considera molti insieme, sembrerebbe confermarne l’utilità.Efficacy and safety of adjunctive anticoagulation in … [Thorax. 2013] – PubMed – NCBI
- L’AFATINIB, un farmaco mirato di seconda generazione (di cui abbiamo parlato a lungo: https://www.alcase.it/2012/07/afatinib-secondo-post/) migliorerebbe i sintomi e la qualità di vita (oltre che le aspettative di vita) del malato che non risponde più a chemioterapia e a un inibitore EGFR di 1° generazione (es., Tarceva o Iressa). Symptom and Quality of Life Benefit of Afatin… [J Thorac Oncol. 2013] – PubMed – NCBI
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La chemioterapia standard del cancro al polmone non operabile è basata sul cisplatino (o sul carboplatino, un pò meno tossico ma forse anche meno efficace). Esiste anche un’altro derivato del platino, molto usato in altri tipi di tumore come, ad esempio, nel cancro dell’ovaio: l’OXALIPLATINO. Questo studio, lo confronta al cisplatino e lo trova, nel complesso, inferiore:
- Uno nuovo studio (retrospettivo) suggerisce che radioterapia stereotassica e chirurgia standard sono equivalenti nel carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio I. Non è una novità, ma un granellino di conoscenza in più… Saranno necessari studi prospettici, randomizzati e controllati per dare una risposta definitiva a questa questione.
- Una questione molto interessante. Il chirurgo deve rimuovere tutto il cancro, altrimenti la guarigione non può essere garantita. Verissimo. Ma se l’asportazione può essere solo parziale, è comunque utile (o del tutto inutile)?… Lo studio qui commentato sembra concludere che sia efficace solo se rimane del tumore nei linfonodi e nel polmone (ma in quest’ultimo deve essere in quantità minima, microscopica).
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La radioterapia palliativa (cioè volta solo a migliorare i sintomi, non a curare) è efficace. Ma uno studio americano dimostra che essa è normalmente sovra-dosata, oltre il reale bisogno.
- Ultimamente, si parla tanto di chirurgia micro-invasiva. Ad esempio, tecniche micro-invasive saranno uno dei cavalli di battaglia dello studio COSMOS II di cui abbiamo appena parlato… Bene, questo studio Canadese ne anticipa i risultati, suggerendo che la lobectomia mediante video-toracoscopia (meno invasiva) possa essere oncologicamente equivalente alla lobectomia a cielo aperto (operazione tradizionale). Si noti che si tratta di uno studio retrospettivo che ha bisogno di conferma.
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Validato il significato prognostico della nuova classificazione istologica degli adenocarcinomi polmonari (principale varietà del cancro non a piccole cellule).
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Un documento fondamentale per la comunità medico-scientifica mondiale e, di conseguenza, per tutte le persone a rischio, di ogni angolo del pianeta. LO SCREENING DEL CANCRO AI POLMONI CON TAC DEL TORACE A BASSO DOSAGGIO (tac spirale) RISPARMIA DELLE VITE UMANE E VA FATTO IN TUTTI I FORTI FUMATORI DI ETA’ COMPRESA FRA I 55 E I 74 ANNI.
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La mutazione EGFR è più frequente negli adenocarcinomi che nei carcinomi squamosi polmonari. Questo studio retrospettivo analizza le caratteristiche cliniche e di risposta agli inibitori EGFR dei carcinomi squamosi con mutazione. E dimostra un ridotta sensibilità media agli inibitori EGFR, con qualche eccezione che val la pena di conoscere…
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CEDIRANIB. Una nuova speranza per il futuro… Ci ripromettiamo di scriverci sù un articolo.
- Vi è un dibattito, fra ricercatori, sulla efficacia oncologica delle resezioni polmonari ridotte, fra cui la resezione a cuneo o la resezione atipica, rispetto allo standard operatorio, costituito dalla lobectomia tradizionale. Questo studio suggerisce che anche nei tumori più piccoli (stadio Ia) la classica lobectomia è la scelta migliore:
- Vi proponiamo anche questo interessante lavoro di ricerca che dimostra alcune cose interessanti:
2. non meno della chemioterapia standard…
- La piastrinosi (un accesso di piastrine nel sangue) alla diagnosi di cancro del polmone indica una cattiva prognosi. E’ vero: lo avevano già provato i medici di ALCASE, ben 12 anni fa!…http://erj.ersjournals.com/content/17/4/667.long Preoperative platelet count in predicting lymph no… [Neoplasma. 2013] – PubMed – NCBI
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Contro ordine!… Adesso sembra che i vaccini (in questo caso lo Stimuvax) possano funzionare, nonostante i primi risultati negativi. Chi vivrà… vedrà…
- Questo piccolo studio dimostra un interessante percentuale del 26% di risposte obiettive, con controllo di malattia vicino all’80%, in persone con tumore EGFR positivo divenuto resistente agli inibitori specifici: semplicemente aggiungendo un chemioterapico, la gemcitabina. Si tratta di un caso o di un reale effetto di ripristino della sensibilità?…
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Un nuova possibile strategia per superare la resistenza agli inibitori dei EGFR potrebbe essere quella di associare due farmaci insieme. Ecco un primo test di associazione del gefitinib (Iressa) e di un nuovo anticorpo monoclonale, il NIMOTUZUMAB. Lo studio dimostra la fattibilità e la tollerabilità dell’associazione. Seguirà una nuova sperimentazione clinica per valutarne l’eventuale beneficio terapeutico…
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Ecco infine un nuovo, ennesimo studio che conferma la stretta asociazione fra stati depressivi e prognosi dimostrata dai medici di ALCASE molti anni fa:http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9543289