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La mini-chirurgia per i malati con problemi cardio-respiratori

Neoplasia polmonare e problemi cardiaci

Egregio Dottore, le scrivo in quanto a mio padre, di 74 anni, è stato diagnosticato un adenocarcinoma moderatamente differenziato, TTF1, citocheratina 7. Il nodulo è di 2,8 cm e la Pet dice nel segmento anteriore del lobo superiore del polmone dx in sede sub-pleurico.

Ha avuto un infarto nel 1994, è stato operato nel novembre del 2003 per sostituzione valvolare aortica con protesi meccanica. Nell’agosto del 2009 gli è stato impiantato un ICD.

All’ultimo controllo aritmologico gli era stata prescritta una cardioversione che non è stata fatta perché nel frattempo si è sentito male e a causa dello scompenso cardiaco e della lastra toracica fatta è emerso quanto prima descritto.

Indirizzato in chirurgia toracica gli è stato prospettato l’intervento, visto il benestare della visita cardiologica fatta in ospedale con ECG ed elettrocardiogramma.

La mia domanda è: per quanto descritto, lei che tipo d’intervento effettuerebbe?

Toracoscopia, quindi meno invasivo e forse con meno complicazioni cardiache, asportando solo la parte malata con un margine di qualche centimetro o il classico?

Le probabilità di complicazioni in casi analoghi in percentuale a quanto ammontano rispetto a casi di assenza o quasi di problemi cardiaci.

Qualsiasi considerazione in merito al caso comunque è molto gradita. Grazie.  Mariarosa.

La ringrazio, signora Mariarosa, per il suo quesito chiaro, semplice e di interesse generale:

Per i piccoli tumori operabili, cosa è preferibile: la CHIRURGIA STANDARD (interventi di lobectomia o bilobectomia) o la CHIRURGIA MINI-INVASIVA (lobectomia trans-toracica video-assistita, segmentectomia, resezioni atipiche, ecc..)?…”

La risposta è così sintetizzabile:

1. in presenza di normale rischio operatorio, la maggior parte dei dati scientifici presenti in letteratura favorisce la chirurgia tradizionale, perché dà maggiori garanzie di radicalità, anche se…

2. alcuni studi sembrano indicare la equivalenza della lobectomia fatta a torace aperto (normale operazione) a quella video-assistita, praticata attraverso un piccolo foro al torace, detta transtoracica;

3. la rimozione del tumore toracico con interventi più conservativi (segmentectomia -ovvero asportazione di un segmento polmonare- e resezione atipica -che è quella cui, mi pare, lei fa riferimento-) dà meno garanzie di guarigione totale e va limitata ai casi con severa compromissione cardiaca o respiratoria, meglio se avanti con l’età.

Per non eludere la sua domanda diretta, io consiglierei la segmentectomia, in prima istanza, o la resezione atipica, sempre per via  toracoscopica.

Con l’augurio per suo papà di un intervento riuscito e di una brillante convalescenza, la saluto molto cordialmente.

Gianfranco Buccheri


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