Cancro del polmone: fondi inadeguati lo rendono il “parente povero”
Comunicato stampa – Cuneo 20-08-2003
Si è appena concluso il 10° Congresso Mondiale sul Tumore del Polmone (10-14 agosto, Vancouver, Canada) durante il quale è stato sottolineato con forza il fatto che il cancro del polmone riceve meno attenzione di altri tipi di tumore, nonostante esso sia la prima causa di morte per cancro nel mondo.
Più dei tre quarti (76%) dei medici partecipanti al congresso ha detto infatti di ritenere che il cancro del polmone riceve costantemente meno fondi per la ricerca rispetto ad altri tipi di tumore. Il 77% ritiene che i governi conferiscono più fondi a malattie meno gravi del cancro del polmone. L’indagine ha coinvolto più di 200 medici provenienti da 35 paesi.
Il dr Matthew Peters, della Australian Lung Foundation, ha detto: “Lo studio rivela che i medici che si occupano di cancro del polmone ritengono che esso sia ingiustamente trascurato. L’aumento dei fondi è necessario per garantire ai pazienti cure di qualità, simili a quelle che ricevono i pazienti con altri tipi di tumore.” Il dr Matthew Peters ha puntualizzato che, nel mondo, il cancro del polmone fa ogni anno più di un milione di vittime ed è la causa principale di morte per cancro in moltissimi paesi.
I risultati dell’indagine concordano con i recenti dati del National Cancer Research Institute nel Regno Unito che rivelano come il cancro del polmone riceva solo il 3% del denaro speso ogni anno, in Inghilterra, per la ricerca sul cancro, nonostante il tasso di mortalità per cancro del polmone risulti essere, anche in quel paese, assai rilevante (22% di tutte le morti per cancro). La proporzione di denaro speso per le diverse tipologie di cancro ha generalmente seguito il numero dei casi e delle morti. Il cancro del seno, del colon-retto e della prostata sono quelli che ricevono più fondi.
L’unica eccezione è risultata essere il cancro del polmone.
Nell’opinione dei medici intervistati è chiaro l’impatto degli atteggiamenti negativi che quotidianamente circondano il cancro del polmone. Quasi i 3/4 (71%) dei medici che hanno preso parte allo studio afferma che la paura di ricevere una diagnosi di cancro del polmone ha ritardato, in molte persone, il consulto con il medico di famiglia. Il dilagante “stigma” che contorna il cancro del polmone, considerato come una malattia “auto-inflitta”, peggiora la situazione. I due terzi dei medici coinvolti nell’indagine sono concordi nel ritenere che rimuovere lo “stigma” incoraggerebbe la gente a cercare aiuto al primo comparire dei sintomi.
Gli specialisti di cancro del polmone presenti a Vancouver ritengono che, per assicurare una minore mortalità per cancro del polmone, si dovrebbero assuefare più finanziamenti alla prevenzione e alla ricerca clinica. Quasi nove medici su dieci credono che l’utilizzo di linee guida basate sull’evidenza aumenterebbe la quantità e la qualità della vita dei pazienti affetti da cancro del polmone. Diversamente da quanto succede per molte altre comuni malattie, non esistono però linee guida internazionali per la diagnosi e la terapia del cancro del polmone.
Il dr. Nevin Murray, Presidente del 10° Congresso Mondiale sul Cancro del Polmone ha affermato: “E’ ora che il cancro del polmone riceva le risorse ed il supporto che una tale malattia richiede.”
La studio ha coinvolto 205 medici scelti a caso fra i partecipanti al 10° Congresso Mondiale sul Cancro del Polmone, un 10% circa della presenza totale.
I medici che hanno preso parte allo studio provenivano da 35 paesi: Argentina, Australia, Belgium, Brazil, Canada, Chile, China, Czech Republic, Denmark, France, Germany, Greece, Holland, India, Indonesia, Iran, Italy, Japan, Korea, Mexico, New Zealand, Norway, Pakistan, Portugal, Russia, Spain, Sweden, Switzerland, Taiwan, Thailand, Tunisia, Turkey, UAE, UK, USA.